mafalda
(martedì 21 febbraio 2012)
Categoria: Altro
Cosa rimpiange chi sta per morire
Che cosa pensano, provano o dicono le persone che stanno vivendo gli ultimi momenti della propria vita?Un’infermiera australiana ha deciso di pubblicare su un blog le confidenze raccolte in molti anni di lavoro e questi rammarichi dovrebbero aiutarci a migliorare la nostra qualità di vita ,per non trovarci anche noi ad avere rimpianti e rimorsi:
1)La maggior parte dei pazienti confidavano la tristezza di non aver neanche realizzato la metà dei propri sogni,
2) Il più grosso rimpianto, molto diffuso tra gli uomini, è l’aver lavorato troppo, essere stati per troppo poco tempo con la propria famiglia , con i propri affetti, con le proprie amicizie, ovvero aver smarrito i contatti con tante, troppe persone care a causa di una vita stressante.
3)Il terzo rimpianto è invece non aver sempre espresso i propri sentimenti, non aver avuto il coraggio di dire ciò che si provava. Un rimpianto che vale sia per la vita sentimentale che per l’esistenza quotidiana . Soprattutto l’aver evitato di dire cose spiacevoli per provocare conflitti ha prodotto poi amarezza se non vere e proprie malattie negli anni successivi.
4)L’ultimo rimpianto, è invece rivolto a se stessi. Troppo spesso le persone cercano l’approvazione negli altri, invece che trovare la propria felicità nelle proprie inclinazioni.
Mi viene in mente un insegnamento di Gandhi :
VIVI COME SE DOVESSI MORIRE DOMANI. IMPARA COME SE DOVESSI VIVERE PER SEMPRE che ci chiede di imparare a guardare oltre: oltre noi stessi, oltre il nostro piccolo mondo, oltre il mondo in sè, oltre la vita, oltre la morte.
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dora
(martedì 21 febbraio 2012)
L'unica salvezza sta nella reincarnazione!!!! ( ahahah)
Mi sembra di capire comunque che un elemento accomuna tutte le "categorie": la vita è troppo breve!!! E invece ci sentiamo come se dovesse durare per sempre.
Mi sembra di capire comunque che un elemento accomuna tutte le "categorie": la vita è troppo breve!!! E invece ci sentiamo come se dovesse durare per sempre.
Nik
(martedì 21 febbraio 2012)
E' vero. la vita è troppo breve e, quando ce ne accorgiamo, essa è gia' trascorsa in un modo e in un tempo che spesso ci lascia l'amaro in bocca. Personalmente non mi sono mai sentito come se dovessi durare per sempre, anzi...più vado avanti e piu' il "tragitto" resta consapevolmente breve, ridotto. Purtroppo e' così e nulla possiamo farci; credo altresì che vivessimo 100anni, comunque ci sarebbero rimpianti e rimorsi di una vita vissuta. Chi ha fede è, a mio avviso, particolarmente aiutato nel sopportare meglio il trapasso con la certezza di andare incontro verso una vita eterna e non solamente protesi ad una speranza che a volte appare vaga, incerta con la rabbia di aver inseguito una fede mai completamente raggiunta e sentita veramente pulsare e respirare con noi. Non so, il discorso potrebbe essere lungo, soggetivo, forse noioso. Con l'eta,' resta poi la considerazione che il nero dei capelli...è un soffio.
Anonimo
(martedì 21 febbraio 2012)
Queste vostre considerazioni sulla precarietà della vita mi hanno ricordato la scena di un film di Nanni Moretti che mi turbò non poco. Il film è "Caro diario" del 1993 che io vidi al cinema.Il protagonista, Moretti, compara la durata della vita ad un metro, fa il conto della vita media ed allunga il metro fermandolo al numero della durata della vita ( es. 80 anni, 80 cm. ). Poi incomincia ad accorciarlo per eliminare tutti quei cm.che rappresentano gli di vita già vissuti. Infine, rimangono in evidenza pochi centimetri che sarebbero gli anni che ci restano ancora da vivere.
Bene amici, sarà una banalità, ma vi assicuro che vedere visivamente sul grande schermo attraverso un metro quanto poco ci resta ancora da vivere e quanta vita è andata già sprecata turba profondamente l'animo.
Avete ragione la vita è troppo breve, insufficiente per realizzare tutti i nostri sogni, un "soffio" come dice Nik.
Bene amici, sarà una banalità, ma vi assicuro che vedere visivamente sul grande schermo attraverso un metro quanto poco ci resta ancora da vivere e quanta vita è andata già sprecata turba profondamente l'animo.
Avete ragione la vita è troppo breve, insufficiente per realizzare tutti i nostri sogni, un "soffio" come dice Nik.
Anonimo
(martedì 21 febbraio 2012)
Il fatto è che la reincarnazione è come la scuola, in questo caso vita, ogni anno dovresti avanzare, essere più maturo, avere l'esperienza dell'anno, vita, prima e invece per molti la reincarnazione è solo un'ancora di salvezza, qualcosa in cui sperare per ritornare in questo mondo senza che cambi nulla
Assunta
(mercoledì 22 febbraio 2012)
00:30 del 22-02-2012
Il discorso della reincarnazione, dell'aldilà, della morte, sono argomenti che mi hanno sempre messo l'angoscia, ma non da adesso che sono diversamente giovane, ma da sempre. Il pensiero della vita che corre all'impazzata, mi fa paura, non so perchè. Quindi scusatemi se non commento i vostri post, l'argomento come dicevo mi terrorizza.
Il discorso della reincarnazione, dell'aldilà, della morte, sono argomenti che mi hanno sempre messo l'angoscia, ma non da adesso che sono diversamente giovane, ma da sempre. Il pensiero della vita che corre all'impazzata, mi fa paura, non so perchè. Quindi scusatemi se non commento i vostri post, l'argomento come dicevo mi terrorizza.
Anonimo
(mercoledì 22 febbraio 2012)
Io no, non sono angosciata, accetto l'idea della fine serenamente essendo essa un aspetto della vita stessa. Certo non mi illudo che ci si possa reincarnare, questo no e il rapporto con la fede rimane incerto. Come Nik sono consapevole che il mio agnosticismo mi deruba di quella felicità che regna nel cuore pulsante di un vero credente e di ciò mi rammarico. La fede penso sia un sentimento che sgorga nei cuori spontaneo e per quanto ci si possa sforzare se la scintilla non si accende è inutile provare rabbia caro Nik, in ogni caso il cuore rimarrà spento.
Oscar (Anonimo)
(mercoledì 22 febbraio 2012)
Buongiorno.......parlate di fede come fosse chissa cosa........la fede è semplicemente qualcosa che vi hanno insegnato e non dico quasi obbigato a seguire ma ha fatto parte di buona parte dell'infanzia di tutti noi, se al posto della fede avessero messo la reincarnazione ( fra le altre cose la chiesa non ne parla ma il vangelo si ) sarebbe stata quella la fede perciò io credo che la linea tra quello che veramente sentiamo e quello che crediamo di sentire sia molto sottile. Vi siete mai chiesti come mai persone che non avete mai visto vi sono famigliari o in posti in cui non siete mai stati vi ritrovate a girare a vostro agio o perchè persone comuni con una semplice occhiata capiscono il funzionamento di complicati meccanismi........sono tutte cose per me affascinanti e la mia fede è questa perchè nessuno me l'ha insegnata ma è nata semplicemente in me
mafalda
(giovedì 23 febbraio 2012)
Così , tanto per non lasciare senza una risposta il tuo commento ,ammetto gentile Oscar che per tutto ciò che riguarda le religioni ,prima di ribattere e risponderti con sproloqui , preferisco documentarmi .Sicuramente , hanno molta influenza il luogo di nascita o la frequentazione di persone che hanno un loro credo .E' chiaro che se fossi nata in Arabia ,sarei musulmana o se avessi frequentato inglesi sarei anglicana .Però è anche vero che molte conversioni avvengono dopo un approfondimento o dopo un semplice incontro con altre religioni.Non ti parlo delle conversioni eclatanti di Paolo Brosio o di Claudia Kol, ma delle piccole e umili conversioni che non fanno rumore .Per quanto riguarda la reincarnazione ,ti do' il mio modestissimo parere . Ti riferisci forse al discorso di Nicodemo con Gesù nel Vangelo di Giovanni?
Nicodemo afferma che Gesù viene da Dio, ma non comprende il suo invito a rinnovarsi.e gli dice : Come può essere generato un uomo già vecchio? Può forse ritornare nel grembo della madre e nascere? Ma Gesù fiutando odor di trabocchetto ,
risponde :"In verità in verità ti dico: se uno non è generato dall'acqua e dallo Spirito non può entrare nel regno di Dio".
Forse l'errore di Nicodemo è quello di pensare che Dio abbia finito di creare in quel lontano settimo giorno ,invece Gesù vuol fargli (e farci) capire che l'uomo in pratica, deve radicalmente cambiare se vuol entrare nel regno di Dio e questa trasformazione equivale ad una "rinascita".
Questa è la mia interpretazione , ma rispetto anche la tua .
Nicodemo afferma che Gesù viene da Dio, ma non comprende il suo invito a rinnovarsi.e gli dice : Come può essere generato un uomo già vecchio? Può forse ritornare nel grembo della madre e nascere? Ma Gesù fiutando odor di trabocchetto ,
risponde :"In verità in verità ti dico: se uno non è generato dall'acqua e dallo Spirito non può entrare nel regno di Dio".
Forse l'errore di Nicodemo è quello di pensare che Dio abbia finito di creare in quel lontano settimo giorno ,invece Gesù vuol fargli (e farci) capire che l'uomo in pratica, deve radicalmente cambiare se vuol entrare nel regno di Dio e questa trasformazione equivale ad una "rinascita".
Questa è la mia interpretazione , ma rispetto anche la tua .
Anonimo
(venerdì 24 febbraio 2012)
Io mi riferivo al sentimento religioso, caro Oscar, non certo alle religioni. Queste ultime variano in relazione all'ambiente geografico e culturale nel quale si vive, anche se in ciò non vi è nulla di completamente definito, perchè c'è chi da adulto cambia religione o diventa ateo ad esempio. Ma il sentimento religioso, che si esprime nel bisogno di una guida superiore, è un qualcosa di universale e comune a tutti, indipendentemente dal luogo natio e ciò è presente nell'uomo sin dai primordi della vita umana. E' un sentimento profondo insito nell'animo umano tanto che gli atei sostengono che è stato l'uomo a creare Dio e non viceversa.
Naturalmente c'è il libero arbitrio e col tempo ogni idea o sentimento può cambiare.:
Sono d'accordo con Mafalda: rinascita non significa certo reincarnazione. Però non ho nulla da ridire se qualcuno crede in quest'ultima.Ciao
Naturalmente c'è il libero arbitrio e col tempo ogni idea o sentimento può cambiare.:
Sono d'accordo con Mafalda: rinascita non significa certo reincarnazione. Però non ho nulla da ridire se qualcuno crede in quest'ultima.Ciao
elisabetta (Anonimo)
(venerdì 24 febbraio 2012)
mi piace leggere i vostri commenti per cmprendere le divesità,sono un'insicura e mi sono da sempre classificata una strana.........oggi però mi rendo conto che non sono da sola e che tutte quelle insicurezze mi accomunano all'essere umano.credo nel sentimento religioso, negli esseri speciali nell'energia che emanano , che contemplare e contatto con tutte le divinità.
Assunta
(sabato 25 febbraio 2012)
1:20 del 25-02-2012
Grazie se leggi volentieri i nostri post, vorrei poter leggere più spesso anche i tuoi. Essere insicuri, non è essere strani, ma fa parte della nostra emotività, io essendo emotiva all'eccesso, soffro di terribili insicurezze, che camuffo a volte con una buona dose di aggressività, sembro un leone, per poi all'improvviso appena mi assale l'insicurezza, avere la sensazione di essere un pulcino bagnato e spellacchiato, certo con il tempo e l'età, qualche cosa cambia, ma di fondo un po' d'insicurezza resta.
Ciao Elisabetta, ti aspetto quì nel nostro salottino di esternando, vedrai ha delle comode poltrone.
Grazie se leggi volentieri i nostri post, vorrei poter leggere più spesso anche i tuoi. Essere insicuri, non è essere strani, ma fa parte della nostra emotività, io essendo emotiva all'eccesso, soffro di terribili insicurezze, che camuffo a volte con una buona dose di aggressività, sembro un leone, per poi all'improvviso appena mi assale l'insicurezza, avere la sensazione di essere un pulcino bagnato e spellacchiato, certo con il tempo e l'età, qualche cosa cambia, ma di fondo un po' d'insicurezza resta.
Ciao Elisabetta, ti aspetto quì nel nostro salottino di esternando, vedrai ha delle comode poltrone.
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